CALDAIE A CONDENSAZIONE
CALDAIE A CONDENSAZIONE – Qualche informazione in più
Con i vantaggi offerti dalle detrazioni fiscali, molti persone che stanno valutando la sostituzione della caldaia sono orientati sulla sostituzione di quella tradizionale con una a condensazione.
I maggiori incentivi disponibili (il 65%), i rendimenti superiori, insieme alla sensibile riduzione dei consumi e dell’inquinamento atmosferico sono certamente ottimi motivi per rivolgere la nostra scelta sulla tecnologia a condensazione.
Ma vediamo di capire meglio cosa rende più efficiente una caldaia a condensazione rispetto ad una di tipo tradizionale.
Ogni caldaia a gas produce calore mediante la combustione del gas stesso, tale processo insieme al calore genera dei fumi contenenti vapore acqueo e ossidi (CO2, NOx, etc).
Parte del calore viene dunque disperso, trattenuto dal vapore acqueo e rilasciato quando, raffreddandosi i fumi a contatto con l’atmosfera esterna, il vapore si condensa in un fluido acido.
La maggiore efficienza delle caldaie a condensazione sta proprio nella capacità di recuperare la maggior parte del calore latente presente nei fumi prodotti dalla combustione che prima di disperdersi dal camino viene recuperato riscaldando l’acqua di ritorno dall’impianto.
La condensa che si accumula durante questo processo, contenente sostanze acide, viene convogliata in un’apposita vaschetta di raccolta e deve essere smaltita in base alla norma UNI 11071. Tale norma prevede tuttavia che, per le caldaie con potenza inferiore ai 35 kW (uso domestico), la condensa possa essere smaltita direttamente attraverso lo scarico in acque superficiali (fognature).
Tutti i vantaggi offerti dalla tecnologia a condensazione fanno i conti con alcuni paletti economici e normativi.
Infatti una caldaia a condensazione ha un costo superiore rispetto ad una caldaia tradizionale e la sua sostituzione richiede obbligatoriamente un lavaggio dell’intero impianto con prodotti specifici (operazione solo raccomandata per la sostituzione di caldaie di tipo tradizionale); operazione senza la quale le case madri non fanno valere la garanzia sull’apparecchio ed il cui costo non è trascurabile.
Inoltre non tutti gli edifici possono ospitare una caldaia a condensazione: infatti a partire dal 1 settembre 2013 per gli impianti termici installati ex novo – in tutte le tipologie di immobili – vige l’obbligo di scaricare a tetto.
Sono previste deroghe solo in caso di sostituzione di impianti aventi scarico a parete (o in canna ramificata) già esistenti prima del 1 settembre, nel caso di case storiche/stabili vincolati o di fronte all’impossibilità tecnica di sbocco a tetto, asseverata da un progettista. In tali casi, è ammesso lo scarico a parete, purché s’installino generatori di calore a gas (secondo norme UNI) ad alta prestazione energetica e basse emissioni.
vedi anche Hermann Saunier Duval
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